Galleria Otranto e dintorni.

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OTRANTO

[…] C’è soltanto luce. La luce che domina Otranto come un alchimista domina i propri elementi.[…]
Così descrive Otranto Roberto Cotroneo nel libro dedicato alla città. Otranto è magia, dove oriente e occidente i incontrano e fanno la storia.
Città che vive di luce ma allo stesso tempo abbraccia il buio divenendo pura alchimia di emozioni.
Venire ad Otranto significa divenirne parte attraverso ogni pietra,ogni vicolo, ogni racconto ... la sua atmosfera vi rapirà per non lasciarvi più .

SALENTO

Il Salento è testa di ponte tra due mari. Chilometri di costa lungo i quali si alternano spiagge dalla sabbia dorata, calette segrete e scogliere a strapiombo.
Il Salento è uno scrigno di tesori nascosti con i suoi monumenti sotterranei, le chiese paleocristiane, le grotte e i frantoi ipogei e un rosario di bellezze esibite: torri costiere, colombaie, dolmen, menhir.
Il cuore di questo territorio è la città di Lecce, gioiello dell’architettura barocca. Chiostri, palazzi, chiese, portali, piazze, Lecce è un incredibile ricamo di pietra bianca.
L’influenza d’oriente ha lasciato la sua eredità linguistica nella Grecìa salentina, ultimo lembo di grecità della regione. Nei nove paesi della Grecìa salentina, si parla ancora il grico e si conservano tradizioni delle antiche popolazioni elleniche.
Il Salento è anche il paradiso degli amanti del surf, del kite surf e del windsurf, che si ritrovano sulle lunghe spiagge di fronte ai laghi Alimini. Gli appassionati del diving scelgono, invece, gli incantevoli fondali della costa ionica e di quella tra Otranto e Santa Maria di Leuca.
Per chi ama il buon vino, inoltre, Il Salento è luogo di vini pregiati, da scoprire e assaporare seguendo gli itinerari nelle terre del Negroamaro e nelle terre del Primitivo.
Il Salento è anche un modo per scoprire tradizioni ancora celebrate come ad agosto quando va in scena uno dei festival di musica popolare più famosi d’Europa: La Notte della Taranta, un evento dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali che ha il suo culmine nella serata conclusiva a Melpignano.

Galleria Foto

Negli occhi di Fabrizio Arati scorrono immagini del mondo, restituite in forma di piccole storie, fermate in una moviola che lui sa riassumere in un solo scatto. Una passione, la sua, che nasce con lui e lo accompagna da sempre, si arricchisce di esperienza ed emozioni, gusto e bellezza. Ogni inquadratura si esprime in un linguaggio nuovo ogni volta, mai prevedibile o atteso. Le sue sono conquiste, impazienti di rispondere al richiamo di una sorpresa o all'incanto desiderato e raggiunto. Fuori da ogni schema, libero di esprimersi nella lingua universale del colore, della musicalità del mare, di uno scorcio fuori stagione o del bianco e nero di un vicolo intriso di umanità. E lo spettatore trova presto la sua strada, invitato, accolto, incoraggiato ad immaginarsi tra le quinte di un paesaggio che guida, oltre il primo piano, ad una sordina visiva, e concilia un accordo di percezioni, suggestioni e silenzi da riconoscere e fare suoi.

Foto di Fabrizio Arati, biografia di Titti De Simeis, testi di Federica Piconese